E’ di questi giorni la notizia del capannone industriale andato a fuoco in zona San Basilio, un capannone contenete “materiale vario” che gli inquirenti cercheranno probabilmente di catalogare.
Il fatto è che l’aria era “irrespirabile a Rebibbia, Torraccia e San Basilio, di certo non solo nella zona dell’accaduto, come racconta un testimone a Roma today. ( https://www.romatoday.it/cronaca/incendio-roma-26-giugno-2024.html )
Il Sindaco (non è Nerone :)) ha subito firmato un’ordinanza e poi una ordinanza bis che potete leggere qui ( https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/OdS74_30giu2024.pdf )
I valori degli inquinanti misurati dall’ARPA sono davvero allarmanti sia nella giornata del 26 che del 27, più bassi il 28 e incredibilmente alti il 29. (file:///D:/PAOLO/FARMACIA/FB/Articoli%20per%20FB/DA%20FARE/Incendio%20San%20Basilio%20-%20risultati%20monitoraggio%2020240701.pdf)
Quindi a 3 giorni dall’incendio i valori sono prima scesi e poi raddoppiati, cosa che ha reso necessaria l’ordinanza bis (a mio avviso decisamente troppo leggera ma io non sono né il Sindaco né Nerone :))
Prendendo spunto dall’accaduto voglio concentrarmi su quella che è la sostanza “regina” degli interferenti endocrini e che purtroppo è stata al centro di tanti, tanti brutti momenti della nostra storia, da Seveso alla terra dei fuochi.
Mi terrò invece lontano da quelle che sono le implicazioni della politica e degli “affari” che hanno dimostrato più volte di interessarsi a cose ben diverse dai bisogni del popolo e soprattutto dalla sua salute.
Di diossine ne esistono vari tipi ma sono sostanzialmente uguali per effetto, modalità e tossicità; l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro classifica la diossina come cancerogeno di gruppo 1 , cioè una sostanza sicuramente cancerogena, posso aggiungere in particolare nei confronti della Tiroide.
E’ anche stata associata all’interruzione della funzione tiroidea attraverso l’interruzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide e l’alterazione dei livelli degli ormoni tiroidei (Ahmed, 2011, Nishimura et al., 2005).
Questa sostanza è tristemente nota anche per essere stata usata dagli USA durante la sciagurata guerra in Vietnam, nel cosiddetto “Agente Arancio” che fu utilizzato per rimuovere la copertura vegetale e distruggere le colture alimentari nemiche, esponendo così la popolazione locale e anche lo stesso personale militare statunitense al contatto attraverso l’aria e il cibo, con questo micidiale prodotto tossico. Nello studio si legge: “l’esposizione auto-riferita di Agent Orange è correlata con un aumento dei rischi di tumori orofaringei, nasofaringei, laringei e tiroidei (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31810040/)
l metabolismo delle diossine avviene principalmente all’interno di organismi biologici e mezzi ambientali. Le ricerche attuali hanno scoperto che le diossine negli organismi possono attivare gli enzimi P450 nel fegato, che poi metabolizzano e degradano le diossine attraverso l’azione di questi enzimi (Zhu et al., 2021). Tuttavia, la degradazione delle diossine nell’ambiente in condizioni naturali è estremamente lenta (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969724035630?via%3Dihub)
Ha una lunga emivita e nel corpo umano viene eliminata in tempi lunghissimi, dai 7 agli 11 anni; è veicolato attraverso l’aria che respiriamo e attraverso gli alimenti essendo una sostanza liposolubile che è quindi facile ritrovare nei prodotti latto-caseari e negli alimenti.
Anche le verdure dei terreni esposti saranno sicuramente contaminate.
Si produce soprattutto con la combustione di rifiuti, in particolare quelli plastici; i prodotti alimentari più esposti al rischio di contaminazione con diossina sono il burro e i pesci grassi, come quello azzurro e il salmone, il latte e i suoi derivati.
La Diossina sembra implicata anche nello sviluppo di endometriosi, attraverso meccanismi epigenetici ( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31805795/ )
E le plastiche con cui sono fatti i giocattoli e altri oggetti di uso comune? Secondo questo studio ( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37453209/ ) l’interazione dei bambini con tali plastiche contaminate può contribuire in modo significativo all’assunzione giornaliera di composti simili a diossina … pensateci bene quando acquistate inutili paccottiglie a basso costo perchè vi state avvelenando e state avvelenando i vostri bimbi.
Lo studio iniziato dopo la tragedia di Seveso (25 anni di follow up) ci racconta che il risultato più chiaro e coerente rimane l’eccesso di neoplasie (tumori) linfatiche ed emopoietiche, che ha interessato entrambi i sessi. ( https://academic.oup.com/aje/article/167/7/847/83603?login=false )
Gli effetti dell’incidente di Seveso però non si limitano ai tumori: sono stati osservati anche incrementi della mortalità per malattie circolatorie nei primi anni dopo l’incidente, di malattie croniche ostruttive dei polmoni e di diabete mellito fra le donne.
Lo studio quindi conferma il rischio tossico e carcinogenico dell’esposizione a Tcdd (diossina) nell’uomo
E gli inceneritori ??? (!)
Ottima domanda perché secondo questo studio c’è davvero un problema a vivere in zone dove sono presenti degli inceneritori ( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31608602/ ) infatti “sono state rilevate frequenze più elevate di distiroidismo e cancro nella popolazione esposta cronicamente a diossine provenienti da un inceneritore di rifiuti.”
Ma che strano! 🙂
Eppure a Copenhagen c’è un bellissimo inceneritore proprio in centro, un bell’edificio (questione di gusti) con un bel prato verde sopra (!) e così il Sindaco Gualtieri (non è Nerone :)) è andato a visitarlo raccontando di cose strabilianti che devono essere fatte anche a Roma dove, come nella migliore tradizione, la procura sta già indagando per le procedure di acquisto del terreno di Santa Palomba. (https://www.romatoday.it/politica/termovalorizzatore-roma-indagine-procura.html)
Io spero ardentemente che non se ne faccia nulla, anche perché quello che Gualtieri non dice è che l’inceneritore di Copenhagen sta fallendo https://economiacircolare.com/dati-inceneritore-copenaghen/ e ha causato un mucchio di problemi per cui verrà probabilmente chiuso a breve.
Sono state indagate anche possibili relazioni tra diossine e ipertensione (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31858832/) .
Va da se, come abbiamo più volte detto, che l’esposizione a questo tipo di sostanze nel periodo pre o post natale diviene ancora più rischioso.
Detto questo, se pensate che vivere vicino a un inceneritore sia una buona idea e che sia giusto piazzarne uno a Roma, visto che l’aria è così pulita … beh forse dovete rileggere da capo.
La vera prevenzione è quella che facciamo con l’aria che respiriamo, con l’acqua che beviamo, con il cibo che mangiamo e con i pensieri che abbiamo.
Tutto questo, mi si dirà, non è sotto il nostro controllo; invece vi dico che lo è molto di più di quello che pensiamo, serve solo decidere di agire consapevolmente.
Anche per oggi, grazie di aver letto fin qui e auguri di buon respiro, alla faccia di Nerone (non è Gualtieri :))
Dott. Paolo